La Crocifissione di Cristo – Nel prelevare dall’altare maggiore, per motivi di restauro, la tela di San Giorgio, risalente al XVII secolo, è stata rinvenuta una porzione d’affresco, a vista, che ha permesso di retrodatare l’origine della Chiesa alla fine del XV secolo, anziché al 1567 come fin qui attestato dai documenti.
L’affresco, raffigurante la “Crocifissione”, appare leggermente decentrato rispetto all’attuale abside, a prova che il presbiterio in origine, fosse molto più basso dell’attuale.Sotto il Crocefisso, sono rappresentate le figure di Maria, San Giovanni e la Maddalena, ma restano parzialmente nascoste dal coro ligneo di fine Seicento che arreda la parte inferiore dell’abside.
L’opera è arricchita da tre angeli che raccolgono il sangue del Cristo in calici.L’affresco appare straordinariamente ben conservato, per questo, dopo il restauro la tela di S. Giorgio, opera del Benigni, è stata collocata su un nuovo telaio in alluminio, apribile a libro tramite cardini, per consentire la vista dell’ affresco.
L’ Organo – L’Organo, di scuola lombarda, è attribuito alla bottega bresciana dei Cadei e risale agli inizi del XIX secolo. Nel 1855 venne restaurato da Giovanni Zonca di Zogno (BG) e spostato sopra la porta d’ingresso. Collocato in cantoria lignea, si presenta con una facciata composta da 25 canne in stagno appartenenti al Principale di 16 Bassi e Soprani, disposte in un’unica campata. Sono originali sia la tastiera di 56 tasti che la pedaliera a leggio di 19 pedali. Nel 2018 è stato restaurato dall’impresa organara GIANI CASA D’ORGANI in memoria di Mons. Giuseppe Berardi.