La Pieve Santa Maria Maggiore probabilmente è stata edificata nel XII secolo, forse sui resti di un edificio sacro più antico risalente all’VIII-X secolo.Tra il XII e il XIII secolo viene realizzata l’abside di stile romanico, all’interno semicircolare e poligonale all’esterno, con la bellissima muratura a conci di marmo perfettamente squadrati e connessi.
La Pieve di Erbusco è dedicata a Santa Maria Assunta come quasi tutte le pievi dell’epoca ed è chiamata Santa Maria “Maggiore” per distinguerla dalle altre chiese che erano soggette alla sua giurisdizione.
Nel XV secolo si ipotizza la costruzione del campanile e la dotazione della fonte battesimale che reca incisa la data del 1408, ma è nel 1415 che la Pieve viene ampliata con la costruzione dei tre ampi archi a senso acuto che scandiscono la suddivisione in campate dell’unica navata.
La Pieve Santa Maria perse drasticamente importanza con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale ultimata nel 1719, fino a essere sconsacrata intorno al 1870.Ceduta al Comune, sarà destinata a teatro, poi a magazzino e, durante la prima guerra mondiale, a ricovero di prigionieri austriaci.
Subirà gravi vandalismi e devastazioni, finché nel 1926 il conte Fausto Lechi, il conte Carlottavio Marchetti e il conte Francesco Secco d’Aragona interverranno per il restauro dell’antica Pieve e nel 1928 la Pieve verrà restituita alla Parrocchia e nuovamente consacrata.
Di rilievo è il presbiterio, sopraelevato di due gradini, decorato da bellissimi affreschi riportati all’antico splendore nel 2012 grazie all’intervento del Parroco don Luigi Goffi e di tutta la Comunità.